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La sfida della “Green economy”

Ben riuscito l’incontro dal titolo “Capitale naturale”, dedicato alla green economy, promosso venerdì 3 aprile dalla Fondazione Novarese dei Democratici di sinistra all’Albergo Italia a Novara.

Dopo i saluti e i ringraziamenti del presidente del CdA della Fondazione, Alberto Reda, Fabrizio Barini – membro del CdA – nelle vesti di moderatore ha introdotto i relatori come «persone che seguivano le politiche green già prima che fossero “di moda”: noi ci credevamo come risorsa di sviluppo, per politiche che già a breve termine impattano, e a lungo incidono, sulla vita delle persone, come per il ciclo dei rifiuti, la gestione di acqua, energie, in modo alternativo ai percorsi classici».

I PROVVEDIMENTI AL SENATO

Elena Ferrara fu tra i primi amministratori ad impegnarsi, con la creazione del parco solare a Oleggio quando ne era sindaco, cosi come nei ruoli di segretaria provinciale del Pd e senatrice: «Senza avere competenze specifiche in queste materie ho agito come sentivo di agire, tenendo presente che l’attenzione all’ambiente si applica in tante cose diverse. Io vengo dal mondo della scuola, e sono convinta che l’educazione anche in questo campo sia fondamentale. Oggi una delle emergenze del territorio è la difesa, che deve unire amministratori di tutti i livelli, dalla prevalenza degli interessi economici legati allo smaltimento dei rifiuti».

Il senatore Stefano Vaccari, del movimento EcoDem, è relatore del “collegato alla finanziaria”, il testo fondamentale per le politiche ambientali. Ha ricordato come «la legislatura si è aperta con la creazione di un intergruppo ecologico sulla sfida dei cambiamenti climatici e sulla strategia di adattamento. Il Collegato ambientale è importante perché introduce i reati ambientali, mentre al Senato è all’esame una legge che coordina i controlli; si prevedono risorse per i parchi che ospitano risorse di tipo idroelettrico e la legge delega per il riordino della Protezione civile. L’ottica è che l’ambiente non sia più vincolo ma opportunità di sviluppo e crescita, anche con i cosiddetti “green jobs”, lavori connessi alle nuove tecnologie ambientali, all’efficientamento, al recupero di impianti non più strategici».

DSC_0026BRESSO: “INNOVAZIONE ANCHE SOCIALE”

Infine Mercedes Bresso, già governatore del Piemonte e dallo scorso maggio deputata al Parlamento Europeo per il Pd: «Mi rendo conto che nel 2015 – ha detto – sono arrivata al quarantesimo anno di lavoro su questi temi, ero docente universitaria e mi ero occupata della rilevanza delle politiche ambientali in campo economico. In Europa si viaggia per piani finanziari di sette anni, e l’obiettivo a lungo termine per il 2050 è approdare ad una economia sostenibile, soprattutto per l’impronta ecologica, il cui primo criterio è non consumare ogni anno più risorse di quante ne siano disponbili».

Ha continuato: «Una obiezione che si sente spesso fare rispetto alla green economy è “ma rende meno competitivi”. Invece no, le imprese “verdi” sono in crescita, creano occupazione e fanno da volano alla ricerca, l’Italia ad esempio è leader nel settore dell’utilizzo di biomasse e biocombustibili. Certo non tutto brilla, non possiamo essere soddisfatti dei meccanismi di tutela anche sulla biodiversità».

Anche sul fronte delle emissioni atmosferiche, si sono notevolmente ridotti alcuni gas nocivi ma non la Co2, principale responsabile dell’effetto serra; ma, ricorda Bresso, «questo ci dice comunque che l’obiettivo del futuro non può essere cercare petrolio».

Molti comunque i problemi sia nell’applicare criteri di sostenibilità a tutti i settori – ad esempio la rotazione delle colture, in contesti come quello italiano che vede terreni poco ampi – sia nell’ottenere soluzioni adatte alle varie problematiche, motivo per cui la green economy deve vedere un costante lavoro di ricerca.

Bresso ha anche messo l’accento su come l’innovazione in campo green sia anche innovazione di tipo sociale: «Dalla raccolta differenziata alle piste ciclabili, sono scelte che impattano sulla vita delle persone. Pensiamo anche alle soluzioni tecnologiche per il risparmio energetico nelle abitazioni, nel nostro Paese che ha un patrimonio edilizio molto datato: mettere il fotovoltaico non sempre è possibile, le fonti alternative, le ristrutturazioni ad alta efficienza sono scelte impegnative che vanno rese possibili. Così come un punto importante è il turismo sostenibile, che può diventare una risorsa».

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