La Notte Rossa 2015
Tre gli appuntamenti per la seconda edizione novarese della Notte Rossa, proposta anche quest’anno dalla Fondazione Novarese dei Democratici di Sinistra.
Dopo i saluti del presidente del CdA della Fondazione, Alberto Reda, la prima iniziativa del programma 2015 si è tenuta venerdì 16 ottobre al Circolo Arci della Fratellanza di Novara con la presentazione del libro “Storie di menti lontane” curato dalla ricercatrice Silvia Ruspa (Cittadella Editrice) che ha dialogato con Piero Carcano, consigliere delegato nel Comune di Cassolnovo (Pavia).
Ad una carrellata sul libro, che analizza le vicende di migranti che soffrono per disagi e sofferenze psicologiche e sociali attraverso gli interventi di specialisti di varie discipline: psichiatri, neuropsichiatri infantili, pediatri, psicologi, antropologi, filosofi, criminologi e giornalisti (tra cui i novaresi Eugenio Borgna e Giannino Piana), ha fatto da cornice un momento musicale.
Domenica 18, trasferimento a Romagnano Sesia (presso la Casa del Popolo alla Spianata Fiera) dove alle 18.00 il giornalista e scrittore Marco Travaglini ha presentato il suo ultimo libro “Bosnia, l’Europa di mezzo” (Infinito edizioni); un reportage a vent’anni dalla fine del conflitto balcanico, il primo nel cuore dell’Europa, il campanello d’allarme, in un certo senso, sulla reale capacità dell’Unione di mantenere la pace entro i propri confini.
Uno dei filoni nazionali della Notte Rossa era il 70° della Liberazione: l’ultimo appuntamento si è così tenuto alla Casa del Popolo di Borgo Ticino nella serata di domenica, quando alle ore 21 è stato proiettato il film “Giuliana e il Capitano”, tratto dalle memorie di Giuliana Gadola, la moglie di Filippo Maria Beltrami, l’ufficiale di artiglieria divenuto “signore dei ribelli” che guidò le formazioni partigiane nella zona della Valstrona e morì nella battaglia di Megolo il 13 febbraio 1944 assieme ad altri dodici uomini.
Il dr. Giovanni Cerutti, direttore scientifico dell’Istituto storico della Resistenza “Piero Fornara” di Novara, ha dato una introduzione storico – biografica al film (opera del novarese Vanni Vallino) per inquadrare il capitano Beltrami nel periodo della Resistenza e per far meglio comprendere gli aspetti di attualità di uno dei protagonisti della lotta di liberazione, la cui azione durò pochi mesi ma fu di esempio a decine di partigiani.