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Le donne e l’Europa. Il convegno della Fondazione Iotti.

Livia Turco: “Bene Renzi con le capolista tutte donne. Ora Europa dia un segno e mantenga le promesse per una società più giusta”. Le relazioni al convegno di Teresa Bellanova, Chiara Saraceno, Beatrice Pisa, Annalisa De Vivo, Judit Tanczos, Zita Gurmai, Grazia Labate, Francesca Marinaro, Maria José Mendez Evora, Rita Palanza, Roberta Agostini, 10846087_1509586012659670_2165469689293735899_nMariagrazia Rossilli.

L’articolo di Sara Ventroni su L’Unità

Si è svolto a Roma l’11 aprile scorso il convegno “Uno sguardo di genere per una nuova Europa” promosso dalla Fondazione Nilde Iotti. Si sono confrontate studiose Italiane ed europee, associazioni femminili, donne della politica come Teresa Bellanova, Valeria Fedeli, Marina Sereni, Roberta Agostini, Pia Locatelli, Sesa Amici, Silvia Costa, Birgit Kompel responsabile delle donne della SPD tedesca, Zita Gurmai, vicepresidente del PSE.

“Le donne chiedono all’Europa di mantenere le sue promesse in materia di parità di genere attraverso la piena valorizzazione del capitale umano che esse rappresentano. C’è bisogno di una nuova Europa, democratica, solidale, della buona e piena occupazione”.

Questo il messaggio del convegno dove è stato più volte sottolineato che “le donne devono battersi per una nuova Europa che punti in primo luogo ad istituzioni sovranazionali che le diano peso politico”.

Per le partecipanti, “solo con istituzioni europee, solo con l’unità politica l’Europa potrà infatti contare nel mondo”.

Ma non basta. La forza dell’Europa è anche e soprattutto nel suo modello sociale e nelal sua visione di economia sociale di mercato che vanno rilanciati e innovati.

In questo ambito devono trovare ancora più spazio “le politiche di genere, per promuovere l’occupazione femminile, gli asili nido, il sostegno alla maternità e paternità, i servizi per le persone anziane e non autosufficienti sono un volano per la crescita e lo sviluppo”.

Dal convegno della Fondazione Iotti viene quindi una spinta da parte delle “donne progressiste” a battersi per un programma concreto da proporre nelle istituzioni europee con una forte mobilitazione e sostegno della società civile europea. Perché, “la civiltà e la cultura europea hanno promosso i valori universali della dignità della persona, della cittadinanza, della democrazia”.

Oggi la cultura europea deve misurarsi con la sfida delle diversità culturali. Il motto europeo “unità nella diversità” per diventare concreto ha bisogno di nutrirsi di nuovi obiettivi – hanno detto le donne intervenute al convegno –  come la “cittadinanza di residenza” per consentire agli immigrati lungo residenti di partecipare attraverso il voto locale alla vita politica e sociale della comunità e favorire l’acquisto della cittadinanza europea ai figli degli immigrati nati nel nostro continente.

Ma per costruire una nuova Europa le donne devono partecipare e contare. Per questo secondo Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti, “La scelta di Matteo Renzi di indicare tutte donne a capolista del PD nelle prossime elezioni europee, è una scelta eccellente, di grande forza e coraggio che potrà dare fiducia all’Italia”.

 

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